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domenica 14 febbraio 2016

ESPERIENZE di vita scolastica dell'insegnante Annamaria De Lucia



    Nel mio animo è sempre presente la delicata e signorile figura della Dottoressa Zanin.
Ho avuto la fortuna di aver modo di conoscerla, negli anni 70, durante i famosi CORSI QUADRIMESTRALI e per il periodo delle mie supplenze.
I miei “BAGAGLI CULTURALI” sono impregnati dei suoi preziosi insegnamenti: noi maestre col ruolo di REGISTE; i bambini impegnati a: FARE, COMUNICARE, SCOPRIRE, ASCOLTARE, in base alle loro risorse ed alle nostre discrete sollecitazioni. Di tutto ciò le sono immensamente grata!
E che dire, poi della mia scuola di appartenenza…: la Scuola “Capodimonte - San Giuseppe Moscati” di Benevento (plesso del VI Circolo, poi divenuto I.C. S. Angelo a Sasso). La Dott.ssa Zanin ci ha sempre creduto, portandola avanti e migliorandola anno per anno, sia per il giardino esterno, sia per gli spazi interni.
Sono ambienti che lei considerava di apprendimento coinvolgente e di svago, ma anche dotati delle migliori tecnologie all’avanguardia, per quegli anni.
Il mio unico rammarico è che le generazioni di oggi non abbiano potuto incontrare una nobile anima quale è stata quella della Dott.ssa Zanin.
GRAZIE INFINITE PER TUTTO QUANTO AVETE FATTO PER NOI MAESTRE DI “VECCHIA LEVA” DOTT.SSA ZANIN!
E come dicono oggi i ragazzi:
“V.V.T.T.B.”!
                      Ins. Annamaria De Lucia


 
 

LA TESTIMONIANZA DI UN'ALTRA MAMMA


Sono Izzo Lucia, mamma di Cristian, Sara e Annalisa, che hanno frequentato la scuola dell’infanzia e primaria di San Giuseppe Moscati, sin da quando c’era la direttrice Zanin.
Annalisa ora frequenta la scuola dell’infanzia con la maestra Carla De Toma, che io e tutti noi genitori stimiamo molto, e che è stata anche la maestra degli altri miei figli.
Ho conosciuto benissimo la direttrice Domenica Zanin, e credo che non solo io ma anche tanti altri dobbiamo esserle riconoscenti, perché ha fatto tanto per tutti, soprattutto per i bambini.
Quando c’era un problema, subito si preoccupava, interveniva e lo risolveva.
Ricordo che era sempre presente a Capodimonte e a ogni manifestazione. Alle recite, per esempio, era sempre presente e attenta a seguire tutto, e noi genitori eravamo felici di vederla, perché dimostrava che apprezzava i nostri figli e il lavoro fatto dalle maestre.

Mi ricordo che quando c’era lei nella scuola c’erano tantissimi alunni che ora non ci sono più.

UNA MAMMA RACCONTA...

Riporto testimonianze di genitori, soddisfatti per l'attenzione riservata all'educazione dei loro figli

Mi chiamo Luisa Giallonardo e sono la mamma di Angelo, Luigi e Antonio, che hanno frequentato la scuola di Capodimonte, quando era direttrice Domenica Zanin.
Di lei, delle maestre e della scuola di Capodimonte conservo tanti bei ricordi.

Ricordo che Domenica Zanin era sempre presente ad ogni manifestazione, ci accoglieva costantemente con un sorriso e dimostrava che ci teneva per la scuola di Capodimonte e per i nostri figli.

In attesa di altro materiale oggi inseriamo questo bel testo dell'insegnante Lucia Dell'Aquila.

Scrissi di LEI a lei stessa.... !!! Era il tempo in cui sorrideva contenta alle mie espressioni di apprezzamento nei suoi confronti....Aveva certamente capito che le ero grata per tutto ciò che faceva per la scuola del plesso Capodimonte e che ero sincera....Mi voleva bene ma io le ero addirittura devota...... Altro ti scriverò di quando me la presentarono e ci parlammo per la prima volta....
Lucia Dell’Aquila
gennaio 2010

Ho scritto a modo mio un po' di storia TUA
Nascesti,è evidente
crescesti e andasti a scuola.
Eri sempre la prima della classe.
Mai un segno rosso o blu sul quadernetto
Ogni tuo compito era più che perfetto
Da ragazza di tuo non tengo documenti.
Giovanetta ti ho incontrata spesso
Dritta e composta, a passo lento ,
quasi misurato
Ti facevi notare
I capelli ,a tratti , già un po' più chiari.
Tempo dopo,in tanti,così ti indicavano|
“La direttrice dai capelli bianchi”
Fosti la studentessa modello
Ti guadagnasti rispetto e stima dai tuoi professori
Ben presto diventasti loro collega
e poi Superiore
Io col tempo ,ti ebbi Direttrice
Non ti vidi solo come “Capo”
ma vigile urbano in borghese
al cancello dell'edificio scolastico,
vigile del fuoco in gonnella
a tamponare frane culturali
a scavare ,per dare alla luce
capacità e valori nascosti in tante di noi
Fosti confessore
non di peccatori
ma,consigliera a richiesta.
Non davi penitenze,ma
più di una tiratina a denti stretti la facesti.
Ti prodigasti principalmente per il bene e l'interesse dei bambini:
mensa e cultura adeguata ,
rispetto e comprensione per ognuno.
Fosti amica delle tortorelle della voliera nel giardinetto della scuola.
Poco cibo ,ma buono e pulizia del loro ambiente.
Povere bestioline, dicevi.
Evitasti la sega agli alberi del tuo quartiere
Invocasti attenzioni e miglioramenti per la città
Portasti la scuola in alto.
Operasti non per la tua gloria e ti gratificò il successo degli altri.
Vai avanti..............NON FERMARTI
abbiamo bisogno di TE.  


domenica 24 maggio 2015

Testimonianze dalla maestra Pina Ponte

La maestra Pina Ponte, con sapienti ed essenziali pennellate, fornisce incisive sfumature policromatiche di Domenica Zanin.


La puntualità
Una mattina il passaggio a livello mi fece arrivare a scuola a Bonea con un leggero ritardo. Mi sentivo già
in colpa quando, arrivata all’ingresso, trovai la direttrice come una guardia svizzera. Volevo
sprofondare! Osai aprir bocca per giustificarmi ma lei con tanto garbo mi disse: “Vada, vada!” In
quell’istante mi fu insegnata la puntualità. Con la sola presenza insegnava ai suoi maestri ogni altra
virtù, sempre con l’esempio.

La vicinanza
A Muraglione l’uso dei regoli per l’acquisizione dei concetti matematici, destò malcontento nei genitori.
Convocati per una riunione, ebbero modo di conoscere la nuova metodologia. La presenza della
direttrice, accompagnata dal padre perché l’incontro avvenne a tarda sera, mi fu di sostegno. “Verrò con
lei in carcere”, mi aveva detto prima della riunione. Il suo incoraggiamento e la sua vicinanza, una
garanzia per continuare a sperimentare.

La spinta
Non avevo mai fatto fare esercizi di ritmica ai miei alunni, eppure a Varoni la direttrice mi fornì dei
dischi di ritmica e mi disse di provare. Da quel momento mi innamorai di quell’ attività e trasferii
l’entusiasmo ai bambini. L’intuizione di capacità inespresse e di dare la spinta ad ogni suo insegnante,
caratterizzava la Zanin! Quanto amore per il proprio lavoro, per le belle attività e le varie
sperimentazioni. ( penso anche al teatro dei burattini)

La giustizia
Insegnavo a Varoni da un po’ di anni, apprezzavo la direttrice e ne assorbivo gli insegnamenti continui.
Mi ero fatta conoscere per l’amore al lavoro e la voglia di sperimentare. Un giorno mi assentai per un
malessere. Mi giunse una lettera di rimprovero appena il giorno seguente. Mortificatissima mi indignai.
Al rientro a scuola passai in direzione per esprimere il mio disappunto e la direttrice, scusandosi, mi
spiegò che in quel giorno si erano verificate molte assenze. Era giusto il rimprovero per tutti.

domenica 26 aprile 2015

Livio Zollo ricorda Domenica Zanin con brevi considerazioni ed una prosa poetica a lei dedicata.



Enza o Domenica, è sempre vivo il ricordo.
Sentiamo la sua voce.
I suoi occhi ci penetrano ancora.
Ci stimolano i suoi “sguardi”.
Ci indica ancora la strada giusta.
La scuola è sempre aperta, pubblica o privata.
Amiamo la scuola,
non limitiamoci a frequentarla
da alunni svogliati,
da genitori disattenti o
da insegnanti inappagati.


                      Lo sguardo
Ho guardato tanto verso il sole,
fino a bruciare i miei occhi.
Ho guardato tanto verso la luna,
da riuscire a vedere il riflesso del sole.
Ho guardato tanto verso la terra,
da gridare aiuto per salvarla.
Ho guardato tanto nella guerra,
da cercare la pace.
Ho guardato tanto negli occhi di una donna solare,
da incontrare l’amore per l’educazione e la cultura.
Ho guardato tanto nell’acqua di un ruscello,
da dissetarmi di trasparenza.
Ho guardato tanto nel buio,
da ritrovare la Luce.
Ho guardato tanto le spoglie di Enza
da riportarla tra  noi.
                                                      Livio Zollo

mercoledì 22 aprile 2015

Il mio ricordo di Domenica Zanin


Il mio ricordo di Domenica Zanin

 Carla De Toma


Come sono felice oggi!
Felice, perché siamo qui anche per ricordare Domenica Zanin, felice perché sono qui con tanti importanti esponenti della scuola sannita, con tutti voi, che abbraccio caldamente.
Io sono stata e sono una persona fortunata, perché ho conosciuto, nel mondo della scuola, persone bellissime, che mi hanno dato tantissimo. Tra queste, ce ne sono molte presenti anche qui, oggi, ma al di sopra di tutti c’è lei, Domenica Zanin.
Il mio argomentare su di lei si articolerà in tre parti:
1. prima socializzerò alcuni flash di ricordi e di considerazioni
2. poi ascolteremo la parola di Domenica Zanin
3. e infine vi informerò di una mia PROPOSTA e di una mia CONCRETA AZIONE per Domenica Zanin, da condividere, costruire e far crescere insieme, con chiunque vorrà farlo.

Ho incontrato Domenica Zanin quando avevo dodici anni: frequentavo la scuola media e il cineforum, che offriva a noi ragazzi la possibilità di vedere, insieme, dei film, e poi parlarne e commentarli. Il tempo del dibattito era curato da Domenica Zanin: subito rimasi colpita dall’armoniosa bellezza, dalla maestosa grazia e dalla radiosa luce che emanava  quella persona “speciale”, per me già “maestra”. Ricordo come mi affascinassero il garbo e l’acutezza con cui avviava il dibattito, la maestria e la disponibilità nell’accogliere-invogliare-valorizzare noi adolescenti che, con lei e grazie a lei, capivamo di più, e ci sentivamo più importanti, ascoltati, capiti, più bravi.
Io attendevo con ansia il giorno del cineforum, anche (anzi soprattutto) per partecipare al dibattito di fine film, ed avere così la possibilità di riflettere, di confrontarmi, di condividere, di “crescere” con altri ragazzi, grazie alla maestria della “maestra” Domenica Zanin.
Credo di essermi allora innamorata di lei e, da allora, non ho mai smesso di cercarla, per raggiungerla e camminare con lei.
Da allora ho iniziato a cibarmi, con avidità e senza sosta, del suo essere, del suo porsi, del suo donarsi, del suo donare, che induce ad andare oltre.
Non appena ho potuto, l’ho inseguita e raggiunta al VII Circolo e poi al VI Circolo, e ho intenzionalmente scelto Capodimonte, mio amore ed anche grande amore di Domenica Zanin.
Che anni esaltanti, di crisi e di crescita… a 360°! Che esperienze! Che azioni! Che formazione! Che didattica! Che Scuola ha prodotto Domenica Zanin!
E ciò anche grazie ai superiori, tra questi Giuseppe Romei, Mario Pedicini, che hanno promosso la crescita e la divulgazione delle buone pratiche sul nostro territorio, concretizzando Azioni e Partecipazioni a vari livelli: locale, provinciale,  regionale, nazionale, europeo, mondiale; grazie ad altri dirigenti, diversi dei quali sono qui, che hanno supportato, agevolato e co-prodotto la crescita della nostra scuola; grazie ai docenti, che hanno sentito e sentono comunque il desiderio, la necessità di “crescere” e di continuare a crescere in quanto “professionisti dell’educazione”; grazie al valido supporto di autorità locali e di cittadini motivati; grazie ai genitori e alle famiglie,  costantemente coinvolti e vicini; grazie ai bambini, agli alunni, i veri protagonisti della scuola.       
Dovunque fosse, Domenica Zanin promuoveva luce, cultura, educazione.
Da direttrice, già al VII Circolo, e ancor prima a Montesarchio, Domenica Zanin sapeva valorizzare e utilizzare funzionalmente come “risorse” docenti bravi e competenti. Noi giovani maestri, con entusiasmo e voglia di “fare per far fare”, andavamo a scuola anche da scolari, per imparare le modalità di utilizzo didattico-metodologico dei blocchi logici, del precalcolo, dei regoli, del multibase… Ci formavamo felici, per ancor più saper:
. programmare, osservare, rilevare, registrare, documentare, valutare;
. accrescere l’attenzione operativa verso tutti gli alunni e verso ciascun alunno, specie se diversamente abile;
. fare conoscendo ed applicando utili metostrategie, ponendo al centro l’alunno con le sue specificità e privilegiando il come più ancora del cosa.
I proficui e plurifinalizzati Gruppi di Lavoro e Commissioni, le Azioni e non solo locali, la formazione di docenti tutor e formatori, i tanti Corsi di formazione attivati in quegli anni sul territorio, anche con altri centri/enti e costantemente con il supporto degli Uffici Scolastici Provinciale e Regionale, hanno ulteriormente contribuito alla concreta crescita della scuola sannita, grazie anche  ad esperti che prevedevano il fare oltre che l’ascoltare e il sapere, producendo un saper fare che veniva contestualizzato e messo in pratica da noi docenti, a beneficio degli alunni e con crescita della scuola sannita.
Dovunque ci fosse o si promuovesse formazione c’era lei, Domenica Zanin, da docente o da discente, ma comunque presente.  
Una volta mi hanno chiesto: <<Ma che cosa sapeva fare, di particolare, Domenica Zanin?>>  Ho risposto che, intanto, sarebbe più facile dire cosa non sapeva fare Domenica Zanin.
Domenica Zanin non sapeva fingere, non sapeva scendere a compromessi, non sapeva fare del male intenzionalmente: l’invidia, la cattiveria, l’astio, la gelosia, l’ipocrisia, la meschinità non le appartenevano.
L’incomunicabilità, la chiusura, l’indisponibilità erano sconosciute alla direttrice Domenica Zanin. La porta della sua direzione era costantemente aperta. La sua mente, le sue braccia, tutto il suo essere erano sempre pronti ad accogliere: prima di tutto i bambini, gli alunni, poi i genitori, gli insegnanti: tutti quelli che avevano bisogno di lei, di parlare con lei, di “sentirsi ascoltati con competenza” da lei.
.Domenica Zanin sapeva;
.Domenica Zanin sapeva accogliere, osservare, ascoltare, rilevare, registrare come solo i veri competenti sanno fare;
.Domenica Zanin sapeva valutare, e quindi valorizzare come solo i veri grandi sanno fare;
.Domenica Zanin sapeva aiutare con discrezione, sapeva invogliare e spronare, e lo faceva a volte anche con fermezza e intransigenza, non sempre capite o condivise;
.Domenica Zanin sapeva soffrire in silenzio e ricevere i colpi della vita, anche i colpi bassi, dandosi e dando una spiegazione che tendeva sempre a giustificare l’altro, anche chi le faceva del male.
Domenica Zanin non soffriva tanto per se stessa quanto per gli altri, ad esempio quando riteneva che si vivessero situazioni ingiuste o frustranti.  
L’infinito amore e il rispetto per i bambini, il rigore morale, la propensione e l’attenzione verso l’altro e verso il territorio, orientavano la sua vita: in nome di tali principi Domenica Zanin non faceva sconti ad alcuno.
Domenica Zanin sognava una società bambinocentrica, che considerasse il bambino “Persona” e “Soggetto socialmente competente”.
Domenica Zanin seminava e si adoperava incessantemente, concretamente e proficuamente, come solo lei sapeva fare, per la costruzione di una Scuola con la S maiuscola: accoglienza, relazione, inclusione, ascolto, integrazione, personalizzazione, rilevazione, analisi del processo, traguardi di sviluppo…, didattica del fare, didattica della scoperta, didattica laboratoriale, didattica multimediale, attrattività della scuola…, autovalutazione, inversione dei ruoli docente-discente…: erano sale e pane quotidiano delle giornate scolastiche di noi docenti “zaniniani”; erano, tra altri, paletti ineludibili della sana scuola basata sulle buone pratiche, per cui tanto Domenica Zanin si adoperava.
Domenica Zanin seminava, faceva germogliare e produceva cultura, competenze, buone pratiche: il buon “saper fare” che si può ottenere solo vivendo, in prima persona, un fare, un’operatività concretamente e competentemente proposti e agevolati.
Domenica Zanin promuoveva, trasmetteva e metteva in pratica l’entusiasmo del fare, del provare, dello scoprire, del crescere. Non era mai stanca di elargire sapere, non era mai sazia di sapere, di fare e di provare la gioia del mettersi in gioco.
Domenica Zanin racchiudeva in sé tutta la grandiosità e la ricchezza di un bambino.
Domenica Zanin sapeva guardare, guardarsi intorno, guardare avanti ed oltre, ed era sempre più avanti degli altri, (un esempio tra i tanti, la sua attenzione e promozione pionieristica delle NT in ambito didattico), e guardavano avanti con lei i suoi discepoli, di cui mi onoro di far parte.
Domenica Zanin sapeva decentrarsi per dare spazio agli altri, a tutti, specie a quelli che riteneva potessero essere e dare di più, ed era felice quando alcune piantine dei suoi semi divenivano rigogliose e fruttifere.
Domenica Zanin sapeva essere accanto e presente nei momenti difficili, nei momenti di dolore, e sapeva farlo come nessuno.
Domenica Zanin, donna di grande cuore, aiutava costantemente gli altri, con rispetto della dignità di ciascuno e valorizzazione dei “tesori” che sapeva individuare in ciascuno, in ogni persona.
Soprattutto grazie a Domenica Zanin, e anche a tanti altri per me grandi, tra cui Zoltlan Dienes, Giuseppe Romei, Mario Pedicini, Marisa Assante, Raffaele Mignone, Roberto Maragliano, Piercesare Rivoltella, sono diventata, in ambito scolastico quella che sono: ho costantemente curato e promosso, parallelamente e con proficui link, la mia professione di docente e di formatrice, come avevo promesso a Domenica Zanin (e come avrei fatto comunque), e naturalmente (come e ancor più di prima) ho continuato a farlo: ma non siamo qui a parlare del dopo Zanin, e tanto meno di me.
Dopo il pensionamento Domenica Zanin ha continuato ad amare la scuola e ad occuparsi di scuola, ed ha trovato valorizzazione e riconoscimenti in una nuova scuola, meglio una nuova famiglia, la “Madre Orsola Mezzini”, in cui ha trovato meravigliosi componenti che le hanno donato amore, attenzione, riconoscenza, e a cui lei ha dato… tutto ciò che era solita donare.
Più volte mi ha chiesto e raccomandato di continuare il suo operato anche nella scuola Mezzini, ed io l’ho fatto e lo faccio, sentendomi in famiglia, ricavandone grande beneficio umano e professionale, e dichiarandomene onorata e gratificata.
Quando è andata in pensione ho mantenuto costanti rapporti interattivi ed operativi con Domenica Zanin, continuando a camminare con lei, perché non si lascia chi si ama. Come me fervente e pionieristica fautrice delle TIC in ambito didattico, e sapendo che ero andata oltre anche in questo campo, Domenica Zanin, come una bambina mai paga, voleva sapere, capire di media education, di LIM e dintorni, dell’Azione pluriennale nazionale di formazione metodologico-didattica rivolta alle scuole e ai docenti d’Italia..: quanti arricchenti incontri abbiamo avuto! Anche in questo campo Domenica Zanin sapeva, come sempre, fornire il suo inestimabile e prezioso contributo. La compartecipazione pluriennale alla Rubrica “MEDIA EDUCATION”, curata da lei e da me su un giornale locale, e la cooperativa sua vicinanza per la costituzione di un laboratorio di media education presso il Centro di Cultura dell’Università Cattolica di Benevento, con i successivi percorsi formativi di media education attivati, sono esemplificazioni che testimoniano il nostro continuare ad essere e a crescere insieme.
Noi abbiamo mantenuto vivi nel tempo anche arricchenti contatti epistolari (che ovviamente restano “personali”), ma voglio ricordare, con voi, la scrittura di Domenica Zanin, il suo tratto leggero, elegante ed armonioso.
Domenica Zanin scriveva in punta di penna: ma quanto spessore contenevano quei tratti! E in punta di piedi, con discrezione e rispetto si accostava ai bambini: ma quanto peso avevano i suoi gesti!
Ricordo il suo volere e sapere, prima di ogni cosa, fermare il mondo per ascoltare un bambino, per accoglierlo ed entrare in empatico contatto con lui, facendolo sentire più importante di tutti, e importante nella sua unicità, e il mondo si fermava ad ammirare Domenica Zanin e un bambino, o almeno lo facevo io.
Quanto avrebbe potuto ancora dare Domenica Zanin, e quanto ancora potrebbero dare al mondo della scuola anche tanti altri grandi della scuola, diversi dei quali sono oggi qui, se solo si volesse, davvero, valorizzare e far crescere la nostra scuola!
Fornirò pochi accenni ad alcune delle Azioni vissute con e grazie anche a Domenica Zanin:
-I tantissimi corsi di incommensurabile livello da lei promossi e “donati” a noi docenti;
-La costruzione, a Capodimonte, di una scuola del bambino, per il bambino, secondo il bambino, conosciuta ed apprezzata ben al di fuori del nostro territorio;
-Le visite di studiosi stranieri, venuti in Italia a conoscere la scuola, ed anche la nostra;
-La partecipazione alla sperimentazione pluriennale nazionale A.S.C.A.N.I.O. (per la condivisione, su larga scala, di nuovi indirizzi organizzativi);
-La partecipazione al Progetto pluriennale europeo HELIOS 2, nel gruppo  “Nuove Tecnologie nella didattica e formazione a distanza”;
-La partecipazione alla sperimentazione nazionale verticale pluriennale MULTILAB, con inserimento più consapevole e competente delle tecnologie didattiche, costituzione di laboratori multimediali, siti scolastici e attivazione di progetti telematici a distanza.
E’ allora che Domenica Zanin lascia la scuola militante, che comunque ha continuato e continua a vivere, a costruire, a crescere.
Oggi non dobbiamo parlare delle tante, importanti e pregnanti Azioni che la scuola sannita (e non solo) ha concretamente messo in pratica nel dopo Zanin, ed anche grazie a quello che è stata e che ci ha donato Domenica Zanin, rendendoci più forti, più umani, più competenti.
Domenica Zanin è stata ed è  promotrice di:
.CULTURA .EDUCAZIONE  .FORMAZIONE  .CONCRETE AZIONI  .CAMBIAMENTO
…e quando cambi e ti costruisci con Domenica Zanin, non torni indietro.
Il Convegno di oggi vuole essere anche una riflessione sulle prospettive della Scuola del Sannio: basterebbe poco per ottenere ancora di più.
Qualche esempio?
-Partire dalla base, e cioè dagli alunni, dai docenti e dai loro reali bisogni;
-Valorizzare davvero le risorse del territorio;
-Agevolare una vera formazione, non solo teorica ma concretamente operativa, promossa anche con utilizzo dei non pochi docenti esperti del nostro territorio;
-Costituire ancor più funzionali e plurimirati Gruppi di Lavoro e promuovere ancor più concrete azioni formative, di incontro, di interscambio, di socializzazione;
-Riconsiderare e riscoprire operativamente la grandezza e lo spessore incommensurabili di Domenica Zanin, partendo ad esempio dal testo “MOMENTI DI VITA SCOLASTICA”, o da “SGUARDI”, o da “COME VIVI CON I BAMBINI?”, o dal tanto altro che Domenica Zanin ha prodotto, fatto, promosso.

Domenica Zanin ha vissuto per gli altri, soprattutto per i bambini. Domenica Zanin è stata una bambina: purtroppo una bambina non abbastanza capita, amata, valorizzata.

Certamente, senza di lei, non sarei la donna, la maestra, la formatrice che sono, non sarei come sono.
Non ho mai smesso di mettermi in gioco e, quindi, di crescere, di voler sapere- scoprire - capire - fare.
Non ho mai smesso, e non smetterò mai di essere accanto a Domenica Zanin, di cibarmi del suo nutrimento con l’ingordigia di un bambino goloso, perché è stato bellissimo crescere con lei e grazie a lei.
Il mio incommensurabile, riconoscente e commosso GRAZIE va a Domenica Zanin, una grande donna che tanto ha dato e che, forse, non abbastanza ha ricevuto.


2. Ascoltiamo la parola di Domenica Zanin, iniziando da una frase  che sentiva “sua”: <<Ognuno di noi è responsabile di tutti>>. (frase che il regista Zanussi fa dire al protagonista del film “Fratello nostro Dio”)

Chi di voi conosce questo piccolo e prezioso libro? Si chiama “COME VIVI CON I BAMBINI?>>, ed è di Domenica Zanin. Il libro è una sorpresa, un dono giuntole da un’altra regione d’Italia, da estimatori che hanno raccolto e messo insieme suoi preziosi scritti, rivolti agli adulti che a vario titolo sono in interazione con i bambini.
Io ne ho una sola copia, e la tengo sul comodino, accanto al vangelo. E’ “un volumetto da esplorare, assimilare, custodire e tornare a consultare con costanza, per riprendere slancio e coraggio…”: contiene piccole ma preziose perle di saggezza, di amore e di felice operatività donateci da Domenica Zanin, ascoltiamola   “UN BAMBINO E’ COME NOI”


3. La mia proposta
Sarebbe bello se il territorio e la scuola sannita facessero dono di questo prezioso volumetto alle famiglie degli alunni, ai docenti…:
la spesa, suddivisa tra tanti, sarebbe davvero poca cosa, e i benefici davvero notevoli.

3a.    La mia CONCRETA AZIONE

Domenica Zanin ha seminato: incessantemente e a piene mani, raggiungendo terreni di vario tipo…
Lei sapeva e sa che i suoi semi in me hanno trovato il terreno ottimale e sono cresciuti al meglio.
Tra le mie parole e azioni fondanti c’è “VALORIZZAZIONE”…

Ho predisposto ed attivato un BLOG, che ho chiamato NUOVE POLICROMIE:  
  • un ambiente policromatico per ricordare, socializzare, accogliere, condividere, riflettere, valorizzare

  • uno spazio comune da esplorare e da costruire a più mani, per continuare a diffondere gli orientamenti educativi e culturali di Domenica Zanin.




L’indirizzo del blog è   nuovepolicromie.blogspot.it

Per partecipare alla costruzione del blog, si possono inviare  considerazioni, testimonianze ed altro  a   carla.detoma@gmail.com
Sono sicura che il nostro caro ed attento dottor Marcucci, dirigente dell’ambito territoriale di Benevento, si adopererà per far giungere l’informazione alle scuole del Sannio, e che  non poche delle persone che hanno conosciuto ed apprezzato Domenica Zanin vorranno essere presenti con le loro testimonianze, e troveranno altre modalità ed altre strade di divulgazione dell’esistenza del blog, perché è bello, e forse anche doveroso,dar lustro ad una persona illustre del nostro territorio.